martedì 29 aprile 2014

Svezzamento avanzato

All'inizio erano precise minestre di verdure: prima patate e carote, poi con zucchine e via via aggiungendo verdure, una alla volta, per testare eventuali effetti avversi. Tutto rigorosamente dell'orto del nonno. Carne omogenizzata a casa: vitello sceltissimo dal macellaio di fiducia, polli e conigli ruspanti di fattoria. Pesce fresco di giornata cotto al vapore. Riso e creme alternate, pastine di vario modello provate poco per volta. Formaggi magri e freschi. Frutta di stagione. Il piatto della pappa era sempre svuotato a dovere. (Ok, ogni tanto ci ho infilato qualche omogenizzato, quasi sempre biologico e pure le pappe pronte da portare in giro!).
Poi, ad un certo punto, i gemelli hanno scoperto che anche noi grandi mangiamo, delle cose parecchio buone. E allora addio pappe. E iniziata la fase due, quella dello svezzamento "avanzato" nel senso che gli avanzi si sono moltiplicati perché la pappa non era più gradita. Ed è cominciato anche un periodo convulso di assaggi, urla sputacchi. Il prosciutto ci salva quasi sempre e anche le sottilette (che non voglio neanche chiedermi di cosa siano fatte). E poi c'è il momento in cui va bene mangiare, ma da soli. Con le manine o cercando disperatamente di "caricare
" qualcosa sul cucchiaino o di infilzarlo con la forchettina. E a terra è uno stuolo di piselli (che finiscono presto schiacciati), pezzetti di pane e grissini ciancicati, dinosauri al ragù sfuggiti alla presa nel tragitto piatto-bocca. Di mezzo, c'è anche la questione "denti" che non aiuta. In ultimo, dopo estenuanti tentativi, abbiamo scoperto che bimba ha una predilezione per i calamari (fritti) e per la pasta al pesto. Con bimbo è più facile perché divora quasi tutto: anche i finocchi lessati. Però non ama il gelato.



martedì 22 aprile 2014

Non andrò mai più sulle giostre (Tsè)

Tra le cose che pensavo non avrei mai più fatto nella mia vita e che invece i figli ti fanno fare, c'è l'andare sulle giostre. Il luna park a Pasqua nella nostra città c'è da sempre (cioè da quando ero piccola). Non sono mai stata particolarmente "addicted" alle giostre, ma come tutti ci sono capitata. E un bel giorno da adolescente snob ho detto: non ci salirò mai più. (Dovuta partentesi: non vale per tutte le giostre, parchi a tema etc, ma solo per il luna park di Pasqua della mia città). E poi, una decina di anni dopo, capita che non vedi l'ora di salire sulla giostrina con l'elicottero, i cavallni e la paperella per vedere che faccia fanno i bambini, i tuoi bambini.
Che poi forse un po' noi si è esagerato e dopo un giro sul camion dei pompieri e uno sulla macchina dei Flinstones si è passati al bruco mela e agli aeroplanini. E che ci sono salita anche con mia cognata, senza alcun bambino. E mi sono fatta un sacco di risate.
E poi abbiamo pescato i cigni, che quello si, credo di non averlo mai fatto in vita mia, ma ho scoperto che per i bambini di circa un anno sono una vera attrazione.

giovedì 17 aprile 2014

Buon compleanno a me.

Oggi sono 30 e  ho in mente tre canzoni che rappresentano i tre decenni trascorsi.

La prima è la sigla di Occhi di Gatto, perché quand'ero piccolina pensavo che da grande sarei diventata come Sheila: bellissima, intelligentissima, innamoratissima. Bellissima non lo sono e va da se, intelligentissima non tocca a me dirlo, innamoratissima sì, sempre.



Chissà se stai dormendo di Jovanotti, perché quando ho compiuto 18 anni pensavo, in fondo, di avere il mondo ai miei piedi e che tutto sarebbe stato emozionante come nei film, nelle canzoni di Jovanotti e in quelle di Vasco.

Messico e nuvole perché ... l'ultima volta che ho preso l'areo è stato per il Messico. Uno dei viaggi che avevo sempre voluto fare e come tante altre cose, l'ho fatto entro i 30. La faccia triste dell'America, è un pezzetto di questi ultimi dieci anni, Che voglia di piangere ho... come i bambini perché è il modo più facile di comunicare quando qualcosa va storto, come i grandi quando si commuovono per le cose belle e inattese. 

giovedì 10 aprile 2014

Mamme&miss

Confesso che provo invidia per quelle mamme che spingono il passeggino in tacco 12, sono perfettamente truccate e pettinate a qualsiasi ora del giorno, anche solo per andare dal panettiere, vestono trendy (e indossano abiti puliti), che d'inverno hanno il cappello, la sciarpa e i guanti intonati e appena c'è un raggio di sole sfoggiano occhiali scuri da Vip.
Io non faccio parte di quella specie, non per presa di posizione, o per contestare l'estetica, ma perché, di solito, quando esco di casa con i due pupi urlanti aggrappati ai pantaloni, è già tanto se riesco ad infilare le scarpe. 
Ho sfoggiato abbinamenti tremendi tipo pantaloni celesti, giubbotto rosso e scarpe verdi. Ho messo le ballerine con delle calze multi-righe che avrebbero fatto ridere anche Pippi Calzelunghe. Ho passato un inverno senza guanti (con conseguenti mani screpolate) e non ho neanche tirato fuori dall'armadio i miei amati berretti e le mie tante sciarpe. 
Sono uscita a fare spesa con la tuta sporca di latte, di sugo o di residui di biscotto, ho abbinato le scarpe da ginnastica con il cappotto, la giacca a vento corta con un golfone che spuntava da sotto.
L'ultima volta che sono stata truccata è stato il giorno del battesimo. Il parrucchiere non mi vede da mesi.
E tutto sommato ... nonmenefreganiente.
Con la bella stagione, però, prometto di impegnarmi un pochino, ma giusto per quella soddisfazione di guardarsi nell'impietoso specchio dell'ascensore e vedere una mamma presentabile. 
Mi sono imbattuta, invece, per lavoro, nel concorso di Miss Mamma. E l'ho trovato carino perché, tra le donne che accedono alle prefinali, non ci sono solo quelle del tacco 12 di cui sopra, ma mamme, oltre a fare le mamme, fanno qualcos'altro di bello, come dipingere ballando un quadro (sul tema della maternità) in un solo minuto. 

Nella foto, Daniela Montrucchio, Miss Mamma Eleganza con il suo quadro. 

martedì 1 aprile 2014

Facce da altalena

Nella nostra piccola città (30 mila abitanti) non ci sono altalene per i piccolini.  Ho chiesto a tutte le mamme che conosco e ne è stata individuata forse una in un giardinetto assolato. Per il resto, solo altalene "da grandi". Ai più sembrerà un problema da poco, ma, una volta visti i sorrisi dei piccolini sull'altalena (ne abbiamo trovata una a Levice, Alta Langa, meno di 250 abitanti) cambierà idea. Altalena per piccolini trovata anche a Latte, frazione di Ventimiglia. E poi, per convincersi della necessità di intervenire, basta sentire una nonna che racconta come la nipotina più grande si dondoli sull'altalena tradizionale (quella con le catenelle e la seduta), mentre la sorellina più piccola la sta a guardare. 
Sono diventata sensibile al problema giardinetti-aree verdi e giochi per bambini da un anno e mezzo a questa parte, da quando vivo in un appartamento senza balcone e senza giardino, cosa che non mi era mai capitata prima.
Certo, in un periodo di magra come questo, andare a questionare sulle altalene può sembrare futile, ma l'ho segnalato ugualmente alla nostra sindaca e sono sicura che ci penserà. Chissà se qualche sponsor potrebbe offrirsi ad acquistare le altalene per i piccolini? A caval donato non si guarda in bocca e non oserei mai dire che, a noi, ne servirebbero due di seggiolini da bimbi!?
Poiché questo post ha preso ormai un tono local, mi piacerebbe che qualche giostrina fosse sistemata nel bel Giardino della Rocca (o del Belvedere) di cui si prendono cura alcuni volontari perché sia sempre un posto accogliente. In ultimo, ci sarebbero da ridipingere e da risistemare i giochi dell'area di frazione Bandito. Ho visto alcuni volontari al lavoro nei giorni scorsi per ripristinare la recinzione e spero che non si fermino lì. E poi, con lo scivolo, il castello e il dondolo, ci starebbe proprio bene una bella altalena (anche per i grandicelli, s'intende). 
Ah, se qualcuno dei miei (25) lettori in zona trova qualche altalena per piccolini, lo segnali qui sotto nei commenti, di pubblica utilità, grazie!